L'AZDORA

L'azdora è la regina del focolare, il simbolo della terra di Romagna, ma soprattutto è l'autrice dei buoni piatti che nel nostro territorio regnano sovrani.

L'azdora è la vera e propria colonna portante della famiglia e sfogliando il dizionario di dialetto romagnolo possiamo scoprire che letteralmente il termine azdora significa "reggitrice, massaia, colei che presiede al governo della casa".


L’uso comune voleva che l’Arzdor e l’Arzdora prendessero il nome dal loro impiego in famiglia. In casa, infatti, i contadini si ripartivano l’azienda domestica con i loro rispettivi titoli:
L’arzdor, ossia il reggitore, era il capofamiglia, il vertice della scala gerarchica, colui che si occupava degli affari di casa e teneva il danaro.
L’arzdora, o la reggitrice per le cose di casa, era di solito la moglie del capofamiglia e doveva “accudire alla casa, preparare il vitto, attendere a tutti i lavori domestici necessari”. Era suo compito “provvedere al mantenimento del pollame e dei maiali”. L’arzdora andava al mercato con pollame, uova, formaggio, ed altro; e col ricavato di questi commerci comprava olio, sale, e quanto poteva servire alla famiglia.
Nel poemetto “La Cerere della Romagna” di Mengozzi Giuseppe si legge: “… all’azienda interna qual regina presiede, ed al pollaio, cui nutrimento da’, vige, governa; l’ova raccoglie, e al fin di febbraio porle a covar; cucina e rigoverna, cura la biancheria, spazza il solaio, tesse, fila e cuce abiti, rammenda, tosa, munge, fa il cacio e la polenta…”


Per i romagnoli l’azdora era, è e sempre sarà più che un mito un’amata istituzione.


Ammonimento della savia esperienza del popolo:
Quand che l’arzdôra la va ala campâgna
la perd piò che la ‘n guadâgna.


(Quando la massaia va a lavorare nei campi è un danno per la casa).





fonte: www.mitidiromagna.it