"Tutte le informazioni sono lì, 
eppure il mistero rimane" 
Jerry Uelsmann


QUANDO 
NON ESISTEVA PHOTOSHOP...


Quando  non esisteva Photoshop, il fotografo Jerry Uelsmann iniziò a sperimentare sui prodotti della sua arte: è intorno agli anni '50 che chiuso nella camera oscura il fotografo  sovrappone i negativi fotografici per realizzare le sue idee.
Siamo all'alba dei fotoritocchi.

Nel 1960 iniziò ad insegnare fotografia presso la University of Florida e nel 1967tiene la sua prima mostra personale al Museum of Modern Art di New York che lo ha reso noto nell'ambiente artistico.
Jerry N. Uelsmann è nato l'11 giugno 1934 a Detroit, nello stato del Michigan.
Il suo interesse per la fotografia  nasce al liceo,  inizia come fotografo matrimonialista, fino a quando non ha ottenuto il titolo di Bachelor of Fine Arts presso il Rochester Institute of Technology dove ha avuto tra i suoi insegnanti il fotografo statunitense Minor White (fondatore della rivista Aperture), successivamente prende anche il titolo di  Master of Fine Arts in fotografia pressol'Università di Indiana.

L'attrezzatura di Uelsmann è ovviamente insolita, egli usa un solo apparecchio reflex monobiettivo e nella sua camera oscura è arrivato a utilizzare in alcuni casi fino a dodici ingranditori, mette i suoi negativi scelti in differenti ingranditori spostando la carta sensibile da un'ingranditore all'altro per le diverse esposizioni. Uelsmann fa centinaia di foto di soggetti come alberi, mani rocce, pezzi di legno paesaggi ecc.. ogni negativo è meticolosamente stampato a contatto e archiviato affinché in futuro egli possa trovare senza difficoltà un elemento appropriato per l'immagine che sta costruendo.
In camera oscura egli prepara i suoi ingranditori mettendovi negativi o positivistampati a contatto, e comincia a costruire una delle sue composizioni, schermando parti di un'immagine, dando un'esposizione supplementare a un'altra che prende il posto, mettendo due negativi nello stesso ingranditore. A volte egli mette insieme un negativo e un positivo, producendo una combinazione surreale di toni negativi e positivi. Uelsmann evita le sovrapposizioni parziali di un'immagine all'altra; per tenerle separate maschera parzialmente la carta sensibile, così che ogni immagine possa dare il suo distinto contributo alla composizione.
Egli stampa su carta a contrasto variabile che, unitamente ai filtri, lo aiuta a risolvere il problema di stampare sullo stesso foglio negativi di contrasto molto diverso.

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